domenica 17 luglio 2016

Gli effetti speciali dell'amore, di Angela Iezzi



E dopo avervi parlato da scrittrice, un cambio di prospettiva: da lettrice, voglio raccontarvi le mie impressioni sul romanzo che mi ha più emozionata negli ultimi tempi.
Come dice il titolo, il romanzo in questione è Gli effetti speciali dell'amore, di Angela Iezzi, vincitore del premio "Il mio esordio 2015" nella categoria rosa. Premio al quale ho partecipato con il mio primo romanzo, L'Uomo perfetto, arrivando fino alle fasi finali e vivendo fianco a fianco con Angela un'emozionante avventura.
Il concorso si basa, oltre che sulla qualità dello scritto, anche sulla popolarità che riesce a raggiungere sul web, attraverso condivisioni, commenti, recensioni; per questo prevede che i partecipanti possano leggere e commentare anche le altre opere in gara. Il romanzo di Angela è stato uno dei primi che ho letto, quando ancora si intitolava Sapore di te, incuriosita dalla combo fatale "amore + cioccolato". E me ne sono innamorata.
La storia è quella di Ashley Morgan, ricca e un po' viziata ereditiera che, convinta di prendere finalmente le redini dell'azienda dolciaria di famiglia,  si trova a dover fare i conti con una realtà del tutto inaspettata. E i conti dovrà farli anche con Jaime Standley, affascinante pasticcere e braccio destro del padre... ma non voglio anticiparvi troppo della storia. Va letta, vissuta, goduta. Sì, proprio goduta, perché vi assicuro che quando leggerete di certe prelibatezze di cioccolato che Jamie prepara vi sembrerà di sentirne il sapore e... basterà quello a farvi innamorare di lui. Al contrario, probabilmente odierete un po' Ashley, almeno all'inizio. Cioè finché non lascerà cadere la corazza che si è costruita per non essere ferita dall'indifferenza paterna.
La narrazione è piacevole e scorrevole e vi garantisco che vi terrà incollate al libro fino a quando non avrete finito l'ultima pagina. A me è successo così. Due volte.
Ancora una volta... buona lettura. E godetevi il dolce sogno.


Come è cominciata





Un breve cenno per raccontarvi come mi è venuta l'idea (malsana?) di scrivere.
Strano a dirsi, forse, ma ad un certo punto della mia vita, e precisamente cinque anni fa, ho sentito di avere una storia da raccontare. Un personaggio, Silvia, che mi chiedeva di spiegare al mondo come avesse chiuso finalmente i conti con il suo passato, con una porta lasciata aperta dalla quale filtrava, disturbando la sua esistenza, il fastidioso vento dell'insoddisfazione. E così è nato il mio primo racconto, Un destino inevitabile. Che ho letto e riletto tenendolo sempre per me, senza mai trovare il coraggio di condividerlo con qualcuno.
Dopo Silvia è stata la volta di Anna, che mi ha tormentata con il suo carico di disperazione fino a quando non ho messo nero su bianco il suo incontro con l'angelo che le ha salvato la vita. Ma stavolta, per una di quelle coincidenze che rappresentano un segno del destino, proprio mentre completavo la stesura di Un angelo dalla bufera, la rivista Grand Hotel, i cui racconti e fotoromanzi rappresentavano da anni la mia lettura fissa della domenica mattina dopo la colazione a casa della nonna, indiceva un concorso di narrativa per scrittori emergenti. Il premio comprendeva la pubblicazione sulla rivista del racconto. L'esito immagino l'abbiate già intuito: la mia storia è piaciuta, si è classificata terza ed è stata pubblicata dalla rivista con il titolo di Un adorabile sconosciuto, con tanto di cerimonia di premiazione nelle sede dell'Editore. Altrettanto ovviamente, questa soddisfazione è servita da stimolo, una tanica di benzina gettata sul fuoco della mia creatività.
Il risultato? Altri racconti, che poi ho raccolto e autopubblicato nel libro "Incontri" (link in calce all'articolo, per chi volesse curiosare). E poi il passaggio al romanzo... ma questa è un'altra storia, e ve la racconterò a breve.
Intanto, buona lettura. Fate bei sogni.

Incontri. Momenti che cambiano la vita. Su Youcanprint.it

P.S.:
Se qualcuno di voi volesse un assaggio dei miei racconti, può servirsi qui:
Vetrina autore di Linda Fantoni su Braviautori.com


Perché leggere e scrivere in rosa

Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni.
(Ennio Flaiano)


Perché questo nuovo Blog? Scrivo romanzi rosa. O almeno, ci provo. Adoro leggerli. Amo prendere in mano un libro (cartaceo, si, non odiatemi. Per me la lettura è un'esperienza che coinvolge tutti i sensi, anche tatto e olfatto), scorrerne le pagine, entrare nella storia, familiarizzare con i personaggi e condividere le loro emozioni. E, arrivata alla fine, provare la nostalgia di un amore finito, perché quando un romanzo è ben scritto è abbastanza inevitabile innamorarsi almeno un po' dei protagonisti.
Sensazione che raggiunge l'apice quando i libri li scrivo, perché in quel caso i personaggi sono vivi, reali, ti girano intorno, ti parlano, ti tormentano finché non hai finito di raccontare la loro storia.
Ho deciso di creare questo nuovo Blog per condividere questo genere di emozioni, sia attraverso i miei scritti che tramite le parole di altri autori che siano riusciti a toccare in me le corde giuste. Sperando di ricavare, dal confronto con i lettori, suggerimenti utili per trovare altri sogni da vivere e per migliorare la mia capacità di regalare sogni ad altre persone