martedì 9 agosto 2016

Cocktail di cuori, di Chiara Santoianni



Un altro incontro fortunato al Salone del libro 2016: quello con il divertentissimo romanzo di Chiara Santoianni, Cocktail di cuori, edito dalle edizioni CentoAutori.
La storia è quella di Penelope che, con la sua amica Gelsomina, parte alla volta di Londra da uno sperduto paesino del sud Italia per studiare Medicina nel prestigioso University College. O almeno questo è quanto ha raccontato ai suoi genitori. In verità, mentre Gelsomina tiene fede alle promesse fatte alla famiglia, Penny insegue il suo vero sogno: quello di diventare una famosa scrittrice. Per questo, trascorre le giornate a scrivere il suo romanzo e le notti a miscelare cocktail in un locale del West End con l'amico Jack. E di lezioni universitarie neanche l'ombra.
Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte e prima o poi i nodi vengono al pettine... in particolare quando, quattro anni dopo la partenza, una telefonata dall'Italia le annuncia l'imminente arrivo dei suoi familiari (genitori e sorella) per assistere alla sua cerimonia di laurea e conoscere, con l'occasione, il fidanzato Angelo, anch'esso laureando in medicina e di origini italiane. Ma soprattutto inesistente... Inizia così una folle corsa contro il tempo in cui Penny e le sue coinquiline si preparano a difendere il castello di bugie da lei costruito: iniziano con il rendere presentabile l'appartamento in cui vivono e che dovrà ospitare la famiglia di Penelope, per poi creare per lei una falsa carriera universitaria ed aprire le selezioni per il candidato ideale ad impersonare Angelo durante il periodo di permanenza della sua famiglia.
Non vi rivelo l'esito della messinscena per non togliervi il piacere ed il divertimento di vivere con Penny, Yasmine e Olivia una serie di rocambolesche avventure, di disperarvi con Penny ad ogni contrattempo e sorridere del suo modo di reagire alle contrarietà. E, soprattutto, non voglio sottrarvi il gusto di scoprire un finale meno scontato di quanto possa apparire in partenza... il che è un gran punto a favore di questo romanzo.
Lo stile di Chiara Santoianni è fresco e frizzante, ricorda molto quello di Sophie Kinsella anche se, opinione personale, la sua Penelope è infinitamente più simpatica di Rebecca Bloomwood Brandon. Scorrendo le pagine del romanzo vi sorprenderete a palpitare per lei, facendo il tifo perché tutto le vada bene.
Le sue vicende mi hanno davvero appassionata e divertita... credo che questo incontro con Chiara Santoianni avrà un seguito!



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